Chef in the City

Ricette Chef in the City

I dolci di Giulia:


E’ arrivata Pasqua e non vi siete nemmeno accorti? Il Carnevale vi sembra ancora dietro alle porte e non avete avuto tempo per pensare come stupire i vostri ospiti per il pranzo di Pasqua o di Pasquetta? Anche se con qualche giorno di ritardo, perché non preparare una colomba home-made, giusto per dire “sì, ci son riuscito anche io a fare la mia colombella!” ? La variante che vi propongo piacerà molto anche ai più piccini, che di solito non vanno tanto ghiotti per i canditi: qui ci sono infatti gocce di cioccolato a volontà, così potrete gustare una colomba sì genuina perché fatta da voi in casa, ma senza rinunciare a quel tocco in più dato dal sapore irresistibile del cioccolato!! J

Ingredienti:

per  il 1° impasto:

360 g di zucchero

200 g di acqua

450 g di tuorlo

360 g di lievito madre

600 g di farina 400W

100 g di farina di farro integrale

100 g di farina di kamut

100 g di acqua

500 g di burro in pomata

Per il 2° impasto:

70 g di zucchero

24 g di sale

90 g di tuorlo

200 g di farina 400W

100 g di burro in pomata

800 g di gocce di cioccolato

75 g di purea di scorza d’arancia

Per la glassa:

110 g di zucchero

110 g di amido di mais

170 g di mandorle pelate

110 g di albume

2 g di sale

Per la finitura:

mandorle sgusciate non pelate

zucchero in granella

mandorle a filetti

zucchero a velo

(con questa dose ci son venute 5 colombe da 750 g più 3 colombini da 100 g ciascuno)

Procedimento:

1) Procuratevi il lievito madre in panetteria, rinfrescatelo 3 volte e lasciatelo lievitare per 3/4 ore in una terrina, coperto con pellicola, a temperatura ambiente (o finchè non avrà triplicato di volume);

2) Iniziate dunque il primo impasto della vostra colomba: mettete nella ciotola della planetaria (munita di gancio) i 360 g di zucchero con i 200 g di zucchero e iniziate a far girare per far sciogliere lo zucchero in acqua, dopodichè unite il lievito madre ormai pronto, e successivamente le farine e la seconda dose di acqua presente nella ricetta, impastate finchè il lievito madre non si sarà completamente sciolto. Aggiungete uno alla volta i tuorli, in modo che il composto non si separi, per far sì che si formi la famosa “maglia glutinica”. Aggiungete sempre poco alla volta il burro in pomata fintanto che il vostro impasto sarà liscio e omogeneo. Mettete a lievitare per 10/12 ore il primo impasto a circa 27°C (ad esempio nel forno spento con la luce accesa), impasto che dovrà triplicare di volume. Un consiglio: iniziate a fare il primo impasto prima di cena, così avrà modo di lievitarsi tutta la notte e la mattina seguente sarà pronto per essere lavorato! J

3) Nel frattempo preparatevi la glassa (che è bene far riposare un giorno circa prima di essere adoperata): congelate per bene le mandorle pelate, e poi con un potente cutter riducetele a farina (in alternativa potete comprare direttamente la farina di mandorle); unite nel cutter anche tutte le altre polveri e tritate tutto molto finemente. Aggiungete poi l’albume e mescolate a mano con una frusta o un cucchiaio: dovrete ottenere la consistenza di una crema (né troppo liquida né troppo dura, quindi la quantità di albume è indicativa..potrebbe servirne di meno o magari di più). Coprite con la pellicola e lasciatela riposare.

4) Passate le 10/12 ore riprendete il vostro impasto ormai triplicato di volume e mettetelo in planetaria sempre con il gancio insieme alla farina, impastandolo per circa 10 minuti o finchè non si staccherà bene dalle pareti; dopodichè aggiungete poco per volta lo zucchero, poi i tuorli a filo, e, sempre poco per volta, il burro in pomata; quindi unite il sale e la purea di scorza d’arancia. Spegnete per 5 minuti la planetaria, quindi unite le gocce di cioccolato, impastando per circa 2 minuti, spegnete di nuovo. Ora il momento più divertente: sporcate di burro spianatoia, mani e attrezzi con cui state lavorando, e versate l’impasto sulla spianatoia imburrata (così facendo non si attaccherà!!); quindi “pirlatelo”: pirlare un impasto significa arrotondarlo facendolo girare tra le mani o sulla spianatoia, dandogli una forma sferica regolare! Lasciatelo riposare per 40 minuti sulla spianatoia, poi ripetete il procedimento di pirlatura; ora siete replica louis vuitton handbags   pronti per formare i vostri “volatili”: procuratevi degli stampi usa e getta per colombe (scegliete voi di che grammatura, l’importante è ricordarsi che se avete ad esempio scelto uno stampo da 750 g dovrete mettere nel pirottino il 10% in meno di impasto se intendete glassare, ovvero circa 675 g), dividete la quantità di impasto giusta per il vostro pirottino in due parti e formateci due salamini, disponendo prima quello che andrà a formare le ali, e sopra, trasversalmente, quello che andrà a formare testa, corpo e coda. Lasciate lievitare quindi altre 8/9 ore, o comunque fino a 2 cm dal bordo dello stampo, quindi glassare con la glassa preparata in precedenza (dosandola con un sac a poche), mettere mandorle sgusciate, mandorle a filetti, zucchero in granella e zucchero a velo, e infornare a forno statico preriscaldato a 175°C per circa 50/55 minuti.

5) Una volta sfornate, infilzate le vostre colombe con degli spiedi in acciaio (in alternativa sono perfetti anche i ferri da maglia) e capovolgetele fino a raffreddamento (proprio come per i panettoni di Natale!)

Beh, non vi è venuta voglia di provare? Vi assicuro che non è affatto difficile, ciò che spaventa di più è solo il tanto tempo di lievitazione.. ma se riuscite a programmare bene il tutto, vedrai che il tempo vi volerà proprio come voleranno, o meglio saranno sbranate, le vostre colombe una volta sfornate!! :D

E se poi vorrete essere ancora più creativi e lasciarvi alle spalle la tradizione della colomba di Pasqua… rimanete sintonizzati ragazzi, la prossima settimana vi svelerò come creare….. ma no, non vi anticipo nulla, vi dico solo una parola: cioccolato!

Ciao ciao gente, alla prossima! E buona Pasqua in ritardo! J

Giulia

 

 





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I dolci di Giulia:







Chef in the City è la prima gara di cucina amatoriale della provincia di Pesaro e Urbino.